Realtà Aumentata e arredamento: perché l’AR sta rivoluzionando il mercato del mobile
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La Realtà Aumentata (AR) è la prima cosa che viene in mente quando parliamo di arredamento nel 2021. Soprattutto, è la prima cosa che viene in mente quando parliamo di rendere più ‘coinvolgente’ l’esperienza d’acquisto degli articoli di arredamento.

C’è un’ottima ragione per questo. Con la crescita esponenziale degli ecommerce, i costi per acquisire nuovi clienti sono sempre più alti. Quindi, creare engagement per coinvolgere e fidelizzare i clienti che si riesce a intercettare è d’obbligo.

La Realtà Aumentata è uno strumento molto potente da questo punto di vista. Un sondaggio di Interactions Consumer Experience Marketing ha infatti mostrato che:

  • Per il 61% dei consumatori, la possibilità di utilizzare la Realtà Aumentata ha influito molto nella scelta di dove comprare
  • Per il 60% di loro, questo è vero soprattutto in materia di arredamento, il settore in cui l’AR è più utilizzata
  • Il 40% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a pagare di più pur di poter utilizzare la Realtà Aumentata per i propri acquisti.

Tuttavia, ci sono alcune obiezioni possibili (e apparentemente ragionevoli) contro questa tecnologia. In questo articolo, vedremo di rispondere alle 3 obiezioni principali contro l’adozione della Realtà Aumentata:

  1. ‘Interessante, ma poco utile’
  2. ‘Utile, ma a pochi’
  3. ‘Utile, ma poco pratica’.

Iniziamo dalla prima.

1) Realtà Aumentata: “interessante, ma poco utile”

La Realtà Aumentata è in giro da un po’, ma la maggior parte delle persone la collegano ancora a Pokemon Go, ai videogiochi o ai filtri di Snapchat e Instagram.

Al netto degli scetticismi, i filtri in Realtà Aumentata sono giustamente popolari tra i social media marketers (il perché lo abbiamo spiegato qui). Ma è impossibile negarlo: queste non sono associazioni che trasmettono l’idea di uno strumento concreto, con benefici reali e misurabili.

La prima obiezione che viene in mente, insomma, recita più o meno così:

“Interessante, ma non vedo come un sistema per aggiungersi delle orecchie da coniglio sulle stories possa avere dei benefici commerciali e un’utilità reale”

Eppure, i benefici sono stati ampiamente dimostrati, soprattutto nel settore dell’arredamento.

Partiamo da un presupposto. Nessuno acquista mobili e articoli di arredamento a cuor leggero. L’acquisto impulsivo esiste per le magliette, i soprammobili e forse per i libri, ma non certo per armadi, mobili e librerie. Quando parliamo di articoli come questi – voluminosi e dai prezzi relativamente alti – il processo decisionale che porta il cliente all’acquisto è più lungo e il rischio di perderlo per strada è, proporzionalmente, più alto.

La Realtà Aumentata è di grande aiuto per venire incontro ai clienti e aiutarli a compiere una scelta informata. Spesso i clienti non sanno davvero figurarsi come un articolo può stare in casa loro (se si intona con il resto del mobilio, se è delle dimensioni giuste e così via). Ma la Realtà Aumentata è la miglior sostituta possibile dell’immaginazione, perché permette di vedere come starebbe un mobile proprio dove il cliente vorrebbe metterlo.

realtà aumentata per arredamento
I benefici della Realtà Aumentata per il mercato dell’arredo

Questo è certamente d’aiuto per chi acquista online (dove a disposizione ci son solo foto e schede prodotto), ma anche per chi acquista in store, ossia nei negozi fisici.

Perché? Perché vedere una libreria dal vivo, in negozio, non vuol dire riuscire a visualizzarla nello spazio che andrà a occupare (e non significa, quindi, decidersi definitivamente su quale colore o misura scegliere). Anche in assenza di ecommerce, quindi, la Realtà Aumentata può essere di grande supporto alle vendite.

Più in generale, diversi studi hanno dimostrato che i benefici dell’AR in questo settore sono molti:

  • Aiuta a ingaggiare e mantenere i clienti, offrendo un supporto prezioso alla loro immaginazione
  • Aiuta a ridurre le loro incertezze e esitazioni, offrendo un supporto alle vendite
  • Generando aspettative realistiche, aiuta a ridurre il numero di resi e di ripensamenti sugli acquisti
  • Permette di offrire un’esperienza di shopping personalizzata, perché permette di posizionare gli articoli nel proprio spazio domestico, nelle varietà che si preferiscono.
  • Permette di intercettare i Millenials e i nativi digitali, che a breve saranno la fascia di mercato più grossa.

Insomma, se qualche anno fa i dubbi sull’utilità della Realtà Aumentata potevano essere legittimi, oggi non lo sono più.

2) Realtà Aumentata: “Utile, ma troppo poco diffusa per fare una reale differenza”.

C’è una seconda obiezione da considerare, che fa più o meno così:

“D’accordo, i vantaggi sembrano esserci. Ma questo non vuol dire che si traducano per forza in risultati concreti. Infatti, è tutt’altro che sicuro che la Realtà Aumentata diventerà un giorno main stream. Potrebbe fare la stessa fine della Realtà Virtuale!”

Se guardiamo l’Hype Cycle delle tecnologie emergenti stilato da Gartner nel 2018, questo sembra un dubbio legittimo. In quell’anno, la Realtà Aumentata si trovava in una fase di disillusione: dopo tutto lo scalpore generato negli anni precedenti, le aspettative del mercato andavano già ridimensionandosi.

Gartner-hypecycle-2018

Se poi guardiamo a quello del 2020, della Realtà Aumentata non c’è più nemmeno traccia:

Questo significa forse che la Realtà Aumentata è destinata a rimanere appannaggio di pochi utilizzatori (e quindi a restare irrilevante)?

Tutt’altro…

La diffusione della Realtà Aumentata

A differenza della Realtà Virtuale, la Realtà Aumentata non necessita di visori e quindi non si è scontrata contro alcun grosso limite a livello di hardware. Il motivo per cui non rientrava più nello studio di Gartner del 2020 sulle tecnologie emergenti è infatti un altro, ed è chiarito nello studio stesso: la Realtà Aumentata non può più essere considerata una tecnologia emergente, perché è una tecnologia matura dalle dimostrate capacità.

Questo significa che l’AR non è più una tecnologia da tenere d’occhio per il futuro, ma da utilizzare nel presente. E il numero di smartphones che la supportano lo dimostra: a 2021 inoltrato, stiamo infatti parlando di più di un miliardo di devices attualmente in circolazione, che potrebbero arrivare a tre miliardi da qui a fine 2022.

3) Realtà Aumentata: “Utile, ma poco pratica”.

Guardiamo ora alla terza obiezione, che riguarda soprattutto gli ecommerce. Se avete mai provato Ikea Place (l’app di Realtà Aumentata di Ikea) vi suonerà familiare. Fa più o meno così:

“Anche ammettendo che sia utile e abbastanza diffusa, la Realtà Aumentata resta comunque poco pratica. Mettiti panni del cliente: entri su un ecommerce, finisci sulla pagina prodotto di un articolo che ti piace e lo configuro a tuo gusto. Per vederlo in Realtà Aumentata, devi poi lasciare la pagina, andare sull’App store, scaricare una App, riconfigurare il prodotto su questa e poi tornare sul sito per acquistarlo. Possiamo aspettarci tanta pazienza da parte del cliente?!”

La risposta è no, ovviamente. E’ sufficiente citare un dato per capire il perché: L’85% del tempo che passiamo sugli smartphones è dedicato a sole 5 App (generalmente: facebook, instagram, youtube, google e via dicendo). Questo significa che tutte le altre App si contendono il restante 15%. Quindi, tutti gli strumenti per la Realtà Aumentata che richiedono il download di un App sono destinati a restare semi-inutilizzati.

A peggiorare la situazione, ci sono poi altre tre considerazioni da fare:

1) Il 75% delle App viene usato solo una volta e poi cancellato.

2) I costi medi di sviluppo di un App possono essere molto significativi.

3) L’arredamento non è un genere di articoli comprati di frequente.

L’obiezione, insomma, è ben fondata. Ma è valida solo per quegli strumenti AR che richiedono il supporto di un App. Nel 2021, per fortuna, le App non sono più necessarie per fruire della Realtà Aumentata.

I benefici di una Realtà Aumentata web-based per il settore arredamento

Ad esempio, prendiamo il caso di Octo_Max, il sistema di AR sviluppato da Octo_Net. Questo programma è pensato per integrarsi con i CMS di siti internet ed ecommerce e permette agli utenti di visualizzare i prodotti in Realtà Aumentata senza dover uscire dal browser di navigazione.

Con Octo_Max, ogni scheda prodotto viene corredata da un bottone che consente l’accesso alla visualizzazione in Realtà Aumentata. In questo modo, il cliente può configurare e posizionare un modello realistico del prodotto nel suo spazio domestico.

Uno strumento di questo tipo genera molte meno frizioni e garantisce un tasso di utilizzo molto più alto – oltre che una User Experience molto più fluida. Aspetto fondamentale oggi, dato che gli utenti sono ormai abituati ad esperienze d’acquisto impeccabili e senza atriti.

Dati questi sviluppi tecnologici, è probabile che le App per la Realtà Aumentata diventino presto obsolete. Ma questo non vale per la Realtà Aumentata in quanto tale, che è destinata a diventare un nuovo standard per il settore dell’arredamento.